Si può fare il rinnovo della cessione del quinto dello stipendio o della pensione?
Hai approfittato del finanziamento più conveniente del mercato, la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, ma ora vuoi altra liquidità o hai bisogno di un maggiore supporto per alcune spese da sostenere? Puoi richiedere il rinnovo, così avrai nuove rate e potrai rivedere il loro numero, ma devi rispettare i requisiti richiesti per poter avanzare la richiesta all’istituto di credito.
Cos’è il rinnovo della cessione del quinto dello stipendio o della pensione?
Rinnovare il prestito significa rinegoziare il finanziamento in corso. Lo si estingue accendendone uno nuovo per poter avere a disposizione maggiore liquidità. Puoi usufruire di questa opportunità grazie all’articolo 39 della Legge 180 del 1950 che ne disciplina il funzionamento, indicando i requisiti necessario per poter avanzare l’istanza di rinnovo della cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Parte dell’importo ottenuto viene usata per estinguere il finanziamento, mentre il resto costituisce liquidità aggiuntiva.
Il funzionamento del rinnovo della cessione del quinto dello stipendio o della pensione
La richiesta di rinnovo del prestito può essere presentata solamente se è già stato rimborsato almeno il 40% del debito. Se, ad esempio, si detiene in prestito il cui contratto preveda una durata decennale, ovvero 120 rate, il rinnovo sarà possibile a partire dal 48esimo mese, quindi successivamente al quarto anno. Un’eccezione viene applicata al rinnovo della cessione del quinto dello stipendio o della pensione per i prestiti con una durata uguale o inferiore ai 5 anni, cioè a 60 rate mensili. Si può procedere con la richiesta anche prima di aver corrisposto il 40% delle rate, purché si rinnovi il finanziamento per 10 anni.
A chi è consentito il rinnovo della cessione del quinto dello stipendio o della pensione?
Richiedere la negoziazione è un’opzione di cui possono beneficiare tutti coloro che hanno un finanziamento in corso con la cessione del quinto. Si tratta di dipendenti privati, pubblici e statali e di pensionati Inps e Inpdap.
La convenienza della rinegoziazione del rinnovo della cessione del quinto dello stipendio o della pensione
Devi fare una valutazione molto attenta circa la convenienza economica del rinnovo della cessione del quinto del tuo stipendio o della tua pensione, perché le spese relative al prestito non vengono tutte calcolate nel conto di estinzione, vale a dire gli interessi, le spese per l’istruttoria e il costo dell’intermediazione. Si riesce a recuperare solamente la parte di interessi di cui non si è potuto godere, ma tutte le altre spese restano a tuo carico. Inoltre va precisato che devi contare l’assicurazione, infatti puoi chiedere la restituzione del premio assicurativo che non ha goduto. Prima di decidere raccogli le informazioni necessarie. Rileggi il contratto del finanziamento che hai ottenuto e chiedi all’istituto di credito presso il quale hai attivato la cessione del quinto spiegazioni sulle spese relative all’eventuale rinnovo. Non hai l’obbligo di firmare il rinnovo con la medesima banca o finanziaria, ma puoi rivolgerti ad altri istituti. Un esempio aiuta a comprendere i calcoli da fare per verificare l’utilità del rinnovo e il suo costo. Un finanziamento attraverso la cessione del quinto che prevede una rata di 200 euro mensili e un residuo di 30 rate, considerando le spese di interessi e assicurazione non goduti si arriva a un conteggio per l’estinzione pari a 4.500 euro. Si intendono richiedere 10 mila euro, quindi si utilizzerebbero 4.500 euro per ripagare il debito precedente, rimanendo con una liquidità di 5.500 euro.
Perché richiedere il rinnovo della cessione del quinto dello stipendio o della pensione?
La motivazione per cui si avanza un’istanza di rinnovo del finanziamento riguarda la necessità di disporre di nuova liquidità, approfittando di un prolungamento della durata del prestito che consente di far rimanere l’importo della rata invariato. Può essere inoltre un modo per alleggerire la rata con un semplice allungamento della durata contrattuale, disponendo così di più tempo per rimborsare il prestito ottenuto.
Come comportarsi di fronte alla necessità di liquidità con la cessione del quinto?
Affrontare nuove spese può significare aver bisogno di più liquidi di quelli a disposizione. In questo caso ti trovi di fronte a due opzioni: rinnovare la cessione del quinto dello stipendio o della pensione che hai in corso oppure fare richiesta di un nuovo finanziamento. Se decidi di scegliere il rinnovo puoi rivolgerti all’istituto di credito presso il quale hai attivato il prestito oppure chiedere ad altre banche o finanziarie. Nel secondo caso, invece, puoi accendere un altro prestito personale che non implichi la cessione del quinto dello stipendio. Potrebbe essere comunque più costoso, soprattutto perché avresti una rata in più con i relativi interessi e le spese accessorie da aggiungere.
L’obbligo dell’estinzione della cessione del quinto dello stipendio o della pensione
Esiste la condizione che il nuovo prestito sia conseguente all’estinzione della cessione del quinto dello stipendio o della pensione già attivato. Solo compiuta l’operazione sarà possibile avviare il contratto di rinnovo. Si deve tenere presente che sottoscrivere un nuovo finanziamento dopo aver usufruito dell’estinzione anticipata senza rinnovo, implica l’attesa di un anno prima di attivare una nuova cessione.
Il rinnovo della cessione del quinto dello stipendio o della pensione da preferire ad altri finanziamenti
Ottenere una proroga del prestito con il rinnovo è l’unica soluzione di poter accedere a un finanziamento non finalizzato, solitamente negato a chi ha avuto problemi con il pagamento delle rate di precedenti prestiti o è stato protestato oppure ha ancora ha avuto problemi finanziari. La cessione del quinto infatti consente all’istituto di credito perché ci sarà la detrazione sullo stipendio o sulla pensione e il pagamento sarà a cura del datore di lavoro o dell’ente previdenziale. Soltanto l’estinzione del debito in corso può dare diritto alla contrazione della nuova cessione del quinto, ecco perché si deve saldare e poi procedere al rinnovo.
Il diritto di recesso dal nuovo contratto di cessione del quinto dello stipendio o della pensione
La legge prevede che per la cessione del quinto, sia vecchia sia nuova, si possa avere un ripensamento e quindi si ha diritto al recesso, interrompendo il contratto anche senza che l’istituto di credito sia d’accordo. Non paghi penali e non sei obbligato a dare alcuna spiegazione, ma devi rispettare alcune condizioni:
– la comunicazione va inviata attraverso una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno alla banca o alla finanziaria;
– se hai già ricevuto la somma relativa al prestiti devi restituirla entro 30 giorni dalla data d’invio della lettera all’istituto di credito;
– sei tenuto a rimborsare all’ente creditore l’imposta sostitutiva che ha versato al tuo datore di lavoro o all’ente pensionistico.
Se vuoi recedere dal contratto hai dei costi da sostenere in poco tempo, quindi è bene pensare con attenzione prima di decidere, per evitare di pagare i costi del caso senza avere benefici.
La tutela del contraente nel rinnovo della cessione del quinto dello stipendio o della pensione
La stipula del contratto di rinnovo della cessione del quinto dello stipendio o della pensione con la propria banca o con un altro istituto di credito va valutata con una lettura attenta di tutte le informazioni. Fatti fare un preventivo e prendi la copia del contratto completa dei vari fogli informativi, così potrai raccogliere i dati che ti servono e chiedi le spiegazioni utili a comprendere ciò che non ti è chiaro. É un tuo diritto e un dovere dei funzionari delle banche e delle finanziarie fornirti l’assistenza adeguata. I problemi che possono verificarsi durante il rapporto con l’ente finanziatore si possono risolvere con un reclamo diretto secondo le procedure previste e riportate sul contratto. Se non si trova una soluzione bisogna fare riferimento, entro 30 giorni dal reclamo, all’Arbitrato Bancario Finanziario in modo che si possa trovare la soluzione.
Chi gestisce l’estinzione del finanziamento con il rinnovo della cessione del quinto dello stipendio o della pensione?
Il primo passo compiuto dagli istituti di credito, come per l’avvio di un nuovo contratto di prestito, è la verifica dei requisiti. Se il richiedente rispetta i criteri imposti dalle normative si prospettano due opzioni per eseguire l’estinzione del debito in essere:
– se la banca o la finanziaria a cui ti rivolgi è la stessa del primo contratto allora l’istituto provvede a svolgere le procedure di estinzione del contratto in corso, valutando nuovamente i requisiti per il rinnovo;
– se cambi l’istituto di credito, la banca o la finanziaria scelta per il rinnovo ti sottopone una delega da firmare con cui richiede all’istituto di credito che ti ha concesso il primo finanziamento di procedere all’estinzione. A quel punto riceve il conto e si conclude la pratica erogando il nuovo finanziamento che userai in parte per l’estinzione e per il resto come liquidità per le tue spese.
Il conteggio delle spese dell’estinzione con il rinnovo della cessione del quinto dello stipendio o della pensione
Il calcolo relativo al debito residuo, ai costi da sostenere per l’estinzione anticipata e ai rimborsi verso il cliente consiste in un semplice calcolo matematico i cui fattori derivano dal contratto. A volte succede che vengano comunicate cifre errate, in particolare non vengono riportati in maniera esatta i conti riguardanti i parziali rimborsi su commissioni, spese di intermediazione e premi assicurativi non goduti. Il Governatore della Banca d’Italia aveva emesso la Comunicazione del 10 del 2009 contenente una stigmatizzazione della prassi negativa di molti intermediari di indicare nel contratto le varie cifre in modo cumulativo, così da rendere più difficile, se non impossibile, la determinazione dei singoli costi. Soprattutto non si capiscono gli importi che il cliente deve ottenere tramite rimborso in occasione dell’estinzione anticipata per il rinnovo della cessione del quinto dello stipendio o della pensione.
Se ti trovi in questa condizione devi presentare un reclamo all’istituto di credito, se non vi è risposta o comunque non si arriva a un altro definizione del problema, come si è visto ti puoi rivolgere all’Arbitro Bancario Finanziario. Il costo da sostenere ammonta a 20 euro per il ricorso, ma si ottiene il giudizio di un organo indipendente che opera su tre Collegi giudicanti collocati a Milano, Roma e Napoli.
Ovviamente la determinazione delle cifre da ottenere a titolo di rimborso del periodo contrattuale non goduto variano a seconda dei casi specifici, ma con i prestiti di durata maggiore potrebbero ammontare a somme importanti. Un caso portato alla ribalta dall’ABF, ad esempio, ha concesso al richiedente di recuperare 4.400 euro, ovviamente dovuti secondo i calcoli corretti. Non serve l’assistenza di un legale o di un professionista per comparire di fronte al Collegio giudicante, ma spesso banche e finanziarie per difendersi sollevano cavilli e questioni di illegittimità del reclamo presentato presso di loro, quindi può essere opportuno avere un parere da un esperto, così da non compiere passi errati che potrebbero pregiudicare l’ottenimento dei rimborsi a cui hai diritto da contratto.